domenica 4 novembre 2012

"Staminalia" di Armando Massarenti: i nemici della ricerca scientifica

Ripescaggi #17










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In un paese dove tutti (non uno escluso) i montesquieuani poteri fanno  la gara per mettere i bastoni tra le ruote alla ricerca scientifica, non guasta ripescare una recensione del libro forse più importante scritto dal giornalista de Il Sole - 24 Ore Armando Massarenti. Staminalia. Le cellule «etiche» e i nemici della ricerca (pp. 205, € 14,50) uscì da Guanda nel 2008 e ancora oggi ci riporta, senza troppi giri di parole, tra le difficoltà enormi ed eccessive affrontate da un paese che con la scienza ha un rapporto sempre più guasto. Se ben ricordo questa recensione uscì sulla rivista "Che Libri".
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La ricerca sulle cellule staminali è probabilmente il più importante capitolo aperto dalla medicina negli ultimi anni. Spesso se ne sente parlare in modo discontinuo e comunque mancano studi avvicinabili dal lettore comune che affrontino una rivoluzione così importante, sia dal punto di vista della ricerca (cosa sono queste cellule particolari, come sono state scoperte, perché si ripongono in loro così tante aspettative nello sviluppo della medicina futura) sia dal punto di vista dell’impatto che la loro scoperta ha avuto e continua ad avere nella società e nei media.
Armando Massarenti, giornalista-filosofo de Il Sole – 24 Ore, da anni vicino ai temi dell’etica e membro dell’Osservatorio di Bioetica della Fondazione Einaudi, ci consegna con questo bel libro, puntuale e necessario, la storia di quest’avventura, con un occhio attento ed entusiasta rivolto alla rivoluzione scientifica in atto e l’altro, concentrato sull’Italia, vigile nell'individuare i “nemici della ricerca”, i meccanismi e le posizioni intellettuali insostenibili che hanno portato a barcollanti tesi sulla sacralità dell’embrione e alla cosiddetta via italiana nella ricerca sulle cellule staminali.

Da un punto di vista scientifico nonché divulgativo, è indispensabile distinguere tra cellule staminali multipotenti (quelle di un organismo in formazione come l’embrione), staminali totipotenti (quelle del pre-embrione, in grado di trasformarsi in qualsiasi tipo di cellula o tessuto) e staminali adulte, le uniche sulle quali si sia concentrata la ricerca in Italia, dal momento che sembrano esentate da discussioni di bioetica. Il valore di queste cellule adulte, comunque fuori discussione, è però stato artatamente “pompato” e messo in contrasto con quello delle altre cellule staminali con lo scopo principale di difendere accanitamente la sacralità di migliaia di embrioni che, si badi bene, inutilmente, ogni giorno, finiscono negli scarichi dei laboratori (la legge 40 vieta infatti il loro utilizzo senza spiegare quale sia il destino degli embrioni congelati). Da ultimo, non va dimenticato che la volontà di sminuire, vietare e tacciare come immorale la ricerca sulle staminali embrionali ha, dall’altro lato, creato aspettative esagerate sulle staminali adulte, le sole staminali “etiche”.

La bellissima illustrazione di Guido Scarabattolo in copertina ci mostra un prelato chino intento a guardare attraverso un microscopio. Cattolici, protestanti, amministrazione Bush: molti malati sono stati e verranno terribilmente delusi dal miracolismo relativo alla ricerca sulle sole cellule adulte prodotto da questi attori sociali; e questi nemici della ricerca avranno, con ogni probabilità, gioco facile in futuro ad affermare che la ricerca sulle staminali embrionali prometteva solo false chimere. Ma come sarà possibile? Se è proprio tale ricerca che si saranno adoperati ad impedire prima ancora che potesse dare i propri frutti? Urge correggere i molti vizi e le distorsioni di pensiero attorno a questo dibattito, ecco perché questo libro è quant’altri mai necessario.

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