lunedì 24 marzo 2014

La collana vicino/lontano dell'editore Forum presentata da Laura Morandini di cdm associati

Librobreve intervista #35
©overtures #5


Con l'intervista che segue, gentilmente concessa da Laura Morandini di cdm associati, torniamo a parlare di copertine e progettazione grafica nel senso più esteso. Protagonista è la collana vicino/lontano dell'editore Forum legata alla realtà dell'omonima vivacissima associazione culturale udinese. La collana mi ha colpito sin dalla prima volta che l'ho incontrata, nel libro di Nadia Urbinati Il bene e il giusto.



Nati all'insegna di Žižek
LB: Quando e come nasce la collaborazione tra cdm associati, la bellissima realtà dell'associazione vicino/lontano e la casa editrice udinese Forum?
R: Nel 2007, l'associazione vicino/lontano decide di creare una collana di piccoli saggi di qualità, con nomi importanti e tematiche 'urgenti' relative al contemporaneo, strumenti editoriali che potessero essere divulgati anche dopo le giornate del Festival. Il nostro studio era ed è in contatto con entrambe le realtà, per un altro progetto, una rivista culturale denominata "Multiverso". Ci si parla, ci si attiva e il pensiero prende forma. Il brief prevedeva il minimo investimento possibile senza trascurare la cura formale. Il primo volumetto porta il nome del filosofo Slavoj Žižek.


LB: Ad una prima vista non c'è nulla di emergente o particolarmente chiassoso, eppure ho riscontrato nel progetto grafico della collana "vicino/lontano" una raffinatezza non frequente. Ci potreste raccontare quali sono stati i passi che hanno guidato la progettazione e poi, anche tecnicamente, per cosa si contraddistinguono questi libri brevi che già da qualche anno escono per Forum?
R: La collana è concepita come una serie di contributi essenziali, come contributi alla riflessione e a porsi domande più che a fornire risposte. Nel progetto grafico si è cercato di perseguire la stessa 'essenza', una ricerca di semplicità e cura dei particolari. Abbiamo voluto valorizzare l'aspetto tattile che per noi è molto importante e ricercare il supporto materico più adeguato distinguendolo esclusivamente in due colori, il bianco e l'avana. La stampa è a un colore, nero, e la tipografia parla con un carattere nei due diversi pesi. Autore e titolo si equivalgono e il nome di collana compare in copertina con la tecnica del rilievo, tono su tono, si percepisce, si sente, ma a distanza non si vede.


LB: L'assenza di immagine in copertina sembra una tendenza trasversale nella progettazione grafica di molte collane e devo dire che noto dei risultati spesso buoni. L'assenza dell'immagine è imputabile essenzialmente al capitolo costi oppure c'è una "sfida" che l'assenza dell'immagine sa lanciare a chi si trova a progettare in mancanza della parte spesso più in vista di un progetto grafico?
R: Qui è stata una scelta. L'immagine fotografica a un colore compare all'interno. Una percezione successiva che si materializza dopo la copertina, dopo avere preso in mano il libro. Il progetto così concepito non è una novità, ma a nostro dire, ancora oggi all'interno delle librerie c'è troppo chiasso: tante immagini, tanti colori e manca concentrazione. Questi volumetti desiderano essere piccole pause, qualcosa di più silenzioso. 


Copertina
di Sanda Zahirovic
LB: Allargando lo sguardo alla grafica editoriale d'oggi, cosa offre di interessante, a vostro avviso, il panorama italiano o internazionale? Come vi sembra mutato il modo di fare progettazione grafica per l'oggetto libro?
R: Ci sono sempre parecchi progetti interessanti che non hanno a volte grande visibilità. Nelle case editrici affermate vince soprattutto il marketing (nonostante le critiche dei progettisti grafici) e tutto diventa eterogeneo, a volte indistinguibile, scontato, ruffiano. Se si volge lo sguardo agli editori piccoli e indipendenti allora si vede 'pensiero'. Per tanti anni in Italia, abbiamo ascoltato che con 'la cultura non si mangia' e qualcuno  ci ha pure creduto, soprattutto i grandi editori e si vede dove siamo arrivati.
Per gli aspetti interessanti e positivi citerei ISBN e il noto Corraini. A Londra Henrik Kubel (www.a2swhk.co.uk) per Faber & Faber e Gollancz/Orion Pub Group con le copertine di Sanda Zahirovic (http://www.sanda-z.com/workspaceopera.html)


Il Kafka di Alvin Lustig
LB: Da professionisti quali siete, molto attivi anche in ambito editoriale, vi va di menzionare tre progetti grafici di collane che a vostro avviso hanno fatto davvero epoca? Grazie.
R: Sicuramente le copertine di Alvin Lustig e la casa editrice Penguin che ha creato 'sistema e riconoscibilità', riuscendo a mantenerli anche oggi, basta guardare le copertine di David Pearson, semplici e raffinatissime. In Italia vorrei ricordare il quadrato rosso di Munari per Einaudi, c'è ancora da imparare.

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