martedì 18 marzo 2014

Sigitas Parulskis, "Tre secondi di cielo"

Ripescaggi #33


(Recensione pubblicata dalla rivista "daemon" nel 2005.)

 La nostra conoscenza della letteratura della Lituania (e delle repubbliche baltiche in genere) è davvero poca cosa. Scarseggiano le traduzioni, i ponti di contatto. Va salutata con entusiasmo quindi la traduzione di questo romanzo di Sigitas Parulskis (n. 1965) da parte delle giovani edizioni Isbn, ultime nate in casa Il Saggiatore.
 

Parulskis è in patria uno dei più noti romanzieri, poeti e drammaturghi. Tre secondi di cielo, è il tempo trascorso a tu per tu con l’azzurro e con l’aria prima che si apra il paracadute. Quest’aspetto della vita militare non è il solo nell’opera: ambientazioni della vita militare ritornano continuamente nel romanzo sotto forma di flashback che Robertas, il protagonista, continua a sperimentare dopo il ritorno da quello che fu l’ultimo contingente dell’Armata Rossa chiamato alla coscrizione biennale obbligatoria. A questi flashback di vita militare, così importanti e così presenti anche in altre opere dell’autore, fa da contraltare la narrazione della nuova vita. L’amore per Maria, la quale gli riserba una confessione feroce, non condurrà Robertas a trovare un senso nella loro storia. Anzi, la confessione costituisce l’inizio di una caduta verso una nuova parentesi di vita, fatta di sesso, alcool e strazianti ricordi.
 

Questa pubblicazione (Isbn, 2005, € 13,50, forse ancora reperibile, su Ibs.it ad esempio ora è scontato del 60%) sazia, almeno in parte, una legittima curiosità che è sorta nell’ultimo decennio in Europa occidentale e nel mondo: che ne è stato dei giovani della ex Unione Sovietica? Cosa sognano? Cosa e come scrivono? E poi, come hanno vissuto l’occidentalizzazione dei loro paesi? Raccontando una storia dalla periferia dell’ex impero, Parulskis riesce a dare una risposta a molti di questi interrogativi. La speranza è che questo libro possa essere l’inizio di una nuova serie di traduzioni che faccia conoscere all’Italia altre voci, più o meno giovani, provenienti dall’Est Europa.

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