martedì 25 ottobre 2016

"L’epilogo della tempesta. Poesie 1990-1998 e altri versi inediti" di Zbigniew Herbert (e sui sottotitoli che marcano la poesia nelle copertine)

Covertures #12

Per Adelphi la poesia parla spesso polacco. Sia chiaro, non parla solo polacco: c'è in preparazione, ad esempio, un volume di poesie scelte di Auden tradotte da Massimo Bocchiola e Ottavio Fatica e molti altri sono i poeti pubblicati dalla casa editrice di Milano. Tuttavia, anche sulla scia felice di Wisława Szymborska, non è un grosso azzardo ipotizzare che da quelle parti guardino alla poesia polacca con più di qualche interesse e fiducia. Oltre a Wisława Szymborska si pensi a Czesław Miłosz, a Zbigniew Herbert (Rapporto dalla Città assediata nella traduzione di Pietro Marchesani comparve già nel 1993), a Adam Zagajewski oppure a quel Tadeusz Różewicz che non è ancora un autore pubblicato da Adelphi ma la cui citazione nel risvolto del libro di cui parlo oggi potrebbe far pensare a un futuro sviluppo dell'albero del catalogo. Per Adelphi i risvolti, così come certi libri di critica che fungono anche da anticipatori, servono spesso a fornire velate anticipazioni su possibili sviluppi del catalogo o comunque a lanciare rimandi e rafforzi interni al catalogo stesso, un organismo che nelle sue gemmazioni nuove deve sempre andare a giustificare retroattivamente il tronco originario. Vedremo se arriverà anche il turno di Różewicz oppure se si tratta di una supposizione infondata. 

Dopo aver riposto L'epilogo della tempesta. Poesie 1990-1998 e altri versi inediti, recente pubblicazione di Zbigniew Herbert (pp. 180, euro 20, a cura di Francesca Fornari), riflettevo su un dettaglio forse banale della copertina: il sottotitolo "Poesie 1990-1998 e altri versi inediti". Sono così andato a rivedere altre copertine di libri di poesia, specialmente di quelli pubblicati nella collana "Biblioteca Adelphi" e notavo che il ricorso a un sottotitolo del genere è raro. Non dubito che stavolta il sottotitolo si sia reso necessario per evidenziare un frammento temporale significativo: Herbert è morto proprio nel 1998 e il richiamo all'inedito è sempre rilevante anche se contraddittorio (l'aggettivo "inedito" pronunciato in una copertina sottointende sempre un "finora"). Nel caso di un altro poeta polacco, Adam Zagajewski, Adelphi aveva pubblicato Dalla vita degli oggetti senza sottotitoli in copertina. Tuttavia, se cercate la scheda dell'opera nel sito della casa editrice, troverete un "Poesie 1983-2005" come sottotitolo. Ora non so se vi sia una linea guida o un preciso criterio di attribuzione dei sottotitoli, specialmente nel caso dei libri di poesia. Tuttavia questo dato mi ha fatto riflettere, anche sul modo in cui propone il genere poesia uno dei principali e noti editori italiani, che persevera nella scelta di non pubblicare certa poesia italiana (a meno che non sia di secoli passati da un pezzo oppure quella di Tommaso Landolfi e di Leonardo Sciascia, vale a dire autori entrati in catalogo per altre radici, quasi mai radici poetiche)L'epilogo della tempesta è un volume che raduna i componimenti da Elegia per l'addio del 1990, Rovigo del 1992 (libro già proposto dalle rodigine edizioni Il Ponte del Sale), L'epilogo della tempesta del 1998 e alcune poesie prese dal volume postumo curato da Ryszard Krynicki. Ha scritto Silvano De Fanti in Storia della letteratura polacca a cura di Luigi Marinelli (Einaudi) che nella sua poesia "l'afflato moralistico e la descrizione realistica sono mitigati, l'uno, e accentuati, l'altra, da un un'ironia espressa da parabole e allegorie spesso sorprendenti". Herbert fu scrittore che abitò sovente la forma esopica della poesia e che non a caso si dichiarò perfettamente a suo agio in situazioni di censura. Al di là dello specifico caso da lui rappresentato, non è un mistero che la poesia funzioni meglio tra i divieti che tra le libere concessioni.

Nessun commento:

Posta un commento